LA COINQUILINA SCALZA

Niebo/La Vita Felice (2004)

La coinquilina scalza è il libro d’esordio di Isabella Leardini. Uscito nel 2004 per la prestigiosa collana Niebo, diretta da Milo De Angelis per le Edizioni la Vita Felice, è stato ristampato più volte negli anni e nel 2019 è uscita una nuova edizione con illustrazione di Cinzia Franceschini in copertina. Nel 2017 il libro è uscito in Spagna, per le Edizioni La Isla de Siltolà, con traduzione di Juan Carlos Reche e Paola Patrizi. 
I testi inclusi in questo libro erano circolati fin dal 1999 su riviste e quali Poesia, L'immaginazione, Gradiva, ClanDestino, e incluse in antologie dedicate alla poesia emergente tra cui I Cercatori d'oro a cura di Davide Rondoni (N.C.E 2000), Lavori di scavo a cura di Giuliano Ladolfi (railibro.it). Nel 2002 con la silloge "Le mani" ha vinto la sezione inediti della XX edizione del Premio Montale, in giuria tra gli altri Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Franco Loi, Sergio Zavoli. La silloge "Un amore dell'aria" è uscita con prefazione di Franco Loi sul semestrale Incroci, la silloge "L'andatura di chi resta" nel Quaderno della luna. Pensiero 27 a cura di Eugenio De Signoribus. 
Dopo l'uscita del libro, diverse poesie sono state pubblicate in Francia con traduzione di Jean Baptiste Para, sulla rivista Europe e nell’antologia Les Poètes de la Méditerranée (Gallimard, 2010). In Argentina insieme a Milo De Angelis e Francesca Serragnoli nel libro Esplendor en las sombras. Tres voces italianas contemporáneas, con traduzione di Maria Cecilia Micetich e Elena Tardonato Faliere (Huesos de Jibia, Buenos Aires, 2015). In Italia in diverse antologie tra cui Il miele del silenzio a cura di Giancarlo Pontiggia, (Interlinea, 2009) e Nuovi Poeti Italiani 6, a cura di Giovanna Rosadini (Einaudi, 2012). Versi tratti da La coinquilina scalza sono citati dal cantautore Vasco Brondi negli album de Le luci della centrale elettrica Costellazioni (2014) e Tra la via Emilia e la Via Lattea (2018). 
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Inguaribile e invulnerabile, l’autrice ci racconta il senso di un abbraccio perennemente mancato, la casa preparata per chi non verrà, l’amore conosciuto da una parte sola, un tratto di strada che si situa dopo il saluto e prima dell’incontro. Aperta e impenetrabile, Isabella trascorre le sue notti d’amore con l’attesa che prevale su ogni atto, con il dolore che ogni mattino rinnova. Questa poesia ha infatti due anime. Una è cordiale e curiosa, carica di slanci e di contatti, protesa verso la vita e la scoperta. L’altra è ferma e monacale, insonne e ossessiva, rinchiusa in un’infanzia ostinata. È una lotta frontale tra due parti, un contrasto armato, un’antica battaglia che ogni volta si rinnova. E questo dissidio, incarnato nella natura del tempo, dà slancio e guizzo ai versi di Isabella Leardini, li scuote con la sua energia inconciliata, briosa, trepidante, con quel suo respiro d’infinita adolescenza.
dalla presentazione di Milo De Angelis

Un concetto del fare poesia che va oltre la letteratura, che fa dell’aspirazione al senso una condotta di vita e della parola un tramite alla comprensione del mondo. Una forma semplice, piana, e tuttavia enigmatica, più sottintesa che detta, in cui il gesto e lo stato d’animo descritti divengono simbolici, un dire in cui la voce è presente a dare spessore alla scrittura. 
Franco Loi

Un libretto dal titolo un po’ misterioso, La coinquilina scalza, cercata subito fra i madrigali, stranamente magnetici che contiene e che io leggo, sfogliando le pagine una dopo l’altra, senza fermarmi. Fino alla fine, per poi ricominciare dall’inizio. Quando accade vuol dire che dai versi trapela una personalità adescante e non si ha voglia di lasciarla sola, in compagnia dell’ignoto che l’ha spinta probabilmente a scrivere questo libro d’esordio.
Biancamaria Frabotta

C’è un io che parla di un Noi, o dell’altro, che sono assenti per il desiderio dell’io che quindi non si realizza e si sospende, tutto sospendendo. Ma significativa è la presenza di un’estrema precisione e concisione di parole e immagini, plasticità direi ma non per linee orizzontali attraverso le quali si svolge la vita dei sentimenti, pensieri e azioni, ordinariamente. (...) Senza dubbio, la lettura di questo libro, citando riassuntivamente due suoi versi “… è come entrare in casa / sapendo che non ci si può restare.”
Mario Benedetti

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