Domare il drago è un saggio narrativo sul potere conoscitivo della scrittura poetica. Un metodo introspettivo e pedagogico, dal silenzio della parola ancora indicibile, attraverso la ricerca dei propri temi e il lavoro sul testo, fino ad una forma compiuta.
È colma di energia primigenia la poesia di Isabella Leardini. Versi che sono inno alla vita, coscienza profonda dell’anima che affonda le sue radici nella frequentazione di altri esploratori dell’archetipo.
Escluse dal canone, narrate per la loro eccezionalità, per i loro amori o per i loro troppo brevi destini, fino ad ora sono arrivate a noi con la forza di un paradosso: evidenti benché invisibili, ammesse per la loro unicità. Eppure non erano casi isolati, nella poesia italiana del Novecento le donne c’erano.
"Di tutta la verità, ma dilla obliqua"
C’è una specie di inchiostro nero che abbiamo in circolo, è fatto di tutte le cose da dire che non sono state dette. Qualche volta trova una strada per uscire, si attorciglia in un foglio, in una nota sul telefono, nel messaggio che stavamo scrivendo; ma più spesso resta aggrappato dentro e stringe un nodo, rimane nascosto in qualche organo vitale.